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LA STORIA DELL'OSTEOPATIA

Sin dall’inizio la medicina osteopatica si è basata su idee e principi che hanno superato ogni sorta di avversità, idee che provenivano dalla risoluzione creativa dei problemi adottata da un medico di frontiera americano di nome Andrew Taylor Still che visse in Kansas e Missouri. Come la maggior parte dei medici americani del suo tempo imparò la medicina con l’apprendistato, la lettura e le dissezioni anatomiche fatte per conto suo, probabilmente insieme ad un corso di lezioni tenuto in una scuola di medicina di Kansas City ormai in disuso. Nel 1864, dopo aver perso alcuni familiari a causa della meningite spinale, la sua insoddisfazione, maturata da tempo, riguardo ai metodi «eroici» della medicina ortodossa lo spinse a intensificare la ricerca di una strada migliore. Dopo un decennio di studi, nel 1874 Still “spiegò al vento la bandiera dell’osteopatia”. Non chiarì con precisione cosa intendesse dire, ma cercò di presentare le sue scoperte alla Baker University, un’istituzione alla cui fondazione aveva contribuito. Non riuscì tuttavia a ottenere udienza. Fu poi espulso dalla Chiesa: la ragione addotta fu che solo Cristo può guarire imponendo le mani.

La sua descrizione di quell’esperienza ci fa capire che quell’imposizione delle mani era la manipolazione terapeutica.

Nel 1875, Stili passò qualche tempo con suo fratello, diventato morfinomane a causa di una terapia medica. Questa esperienza, aggiunta al fallimento della medicina nel salvare la sua famiglia, provocò in Still un nuovo odio per i farmaci del suo tempo. Più tardi questa ostilità divenne assoluta, anche quando l’armamentario farmaceutico cominciò a trasformarsi da dannoso a giovevole. Acquisendo maggiore esperienza la sua pratica migliorò e la manipolazione divenne la sua principale modalità di trattamento. Particolare importanza veniva data alla conoscenza approfondita dell’anatomia e della biomeccanica del corpo, così che il trattamento servisse a ripristinare la normale funzionalità. Egli sosteneva che l’organismo è un efficiente laboratorio chimico che, in uno stato di salute, produce autonomamente i “medicinali” di cui necessita. L’obiettivo del trattamento era dunque quello di scoprire la causa della malattia e l’eliminazione di qualunque interferenza, così da consentire al corpo di guarire da solo. I giornali e il passaparola davano notizia dei suoi straordinari successi e la mole di lavoro divenne ben presto enorme. Still cominciò così a meditare sulla possibilità di insegnare i suoi metodi ad altri. Diversamente da molti medici alternativi del suo tempo, non intese mai tenere per sé i suoi segreti terapeutici, o approfittarne per arricchirsi.

Il termine osteopatia fu coniato da Still attorno al 1889. La storia dice che, contestato perché questa parola non era nel dizionario, Still replicò: “Ce lo metteremo”. L’osteopatia divenne per lui e per i suoi seguaci un simbolo di riforma medica, di una scienza che avrebbe spostato l’attenzione della medicina sul “lavoro perfetto del Creatore”, in quanto essa agiva in favore dei meccanismi naturali del corpo, facilitandone le funzioni normali e riparatrici, e non contro di loro, come invece sembrava facessero i farmaci purgativi, gli emetici, gli additivi e i salassi.

La prima scuola che ebbe successo, l’American School of Osteopathy, fu istituita nel maggio 1892 e aprì in autunno, con una classe composta di ventuno studenti fra uomini e donne, compresi alcuni membri della famiglia di Still e gente del posto. Il fine, come dichiarato nello statuto rivisto della scuola, era “migliorare il nostro attuale sistema chirurgico, ostetrico, e in genere il trattamento delle malattie, porlo su basi più razionali e scientifiche e impartire informazioni alla professione medica.” Lo statuto avrebbe permesso il rilascio di una laurea in medicina tradizionale (MD), ma Still insistette per ottenere un riconoscimento distintivo per i laureati, e cioè DO, che stava per Diplomato in Osteopatia (più tardi divenne Dottore in Osteopatia).
Oltre a proseguire gli studi di anatomia, gli studenti lavoravano nella clinica con operatori esperti, dapprima solo con Still, poi, più tardi, con altri diplomati. Negli ultimi cinque anni del secolo la crescita sia della clinica sia della scuola fu spettacolare. I pazienti arrivavano da luoghi vicini e lontani, dopo aver sentito voci o letto resoconti di cure quasi miracolose. Ci furono abbastanza «miracoli» per fare in modo che la professione osteopatica fosse ampiamente reclamizzata dagli stessi pazienti. La città di Kirksville prosperò e cominciò a considerare Still, all’inizio ridicolizzato, come un cittadino di immensa importanza, tanto che la sua statua si erge nella piazza cittadina. I dati sul numero degli studenti iscritti illustra la crescita della scuola. Nell’ottobre del 1895 gli studenti erano 28. Nell’estate seguente 102. Entro il 1900, superavano il numero di 700, con 18 docenti in facoltà. Al passaggio del secolo erano state fondate da diplomati della scuola originaria più di una dozzina di scuole affiliate. Alcune erano ben organizzate, secondo il modello definito da Still, altre erano semplicemente “diplomifici” volti ad assicurare cospicue rendite ai loro fondatori. Molte di esse chiusero quando l’American Osteopathic Association (AOA) definì degli standard; nel 1910 ne rimasero solo otto.

Sin dalle sue origini, la medicina osteopatica è stata una professione basata sulla domanda: “È possibile trovare un metodo migliore?”. La manipolazione osteopatica si è sviluppata come approccio sperimentale alle condizioni cliniche che non rispondevano alle terapie convenzionali dell’epoca e il suo successo pratico è il risultato della ricerca empirica che ha condotto a un’altro livello. Dopo varie vicende politiche e storiche legate alle concessioni di licenze da parte degli stati, alla fine del XX secolo la licenza di stato poteva essere conseguita con differenti modalità, a seconda dei requisiti dello stato, tuttavia, in ogni stato gli Osteopati DO potevano conseguire la licenza per praticare senza limitazioni.

Con il passare del tempo sono sorte molte organizzazioni osteopatiche partendo da presupposti diversi quali attività speciali, affinità geografica o formativa. Vari eventi condussero allo sviluppo di ospedali, tirocini, internati, organizzazioni specializzate, standard di specializzazione, esami e relativi riconoscimenti nel campo dell’osteopatia. In tutta la sua storia, la formazione clinica osteopatica si è sempre svolta in contesti di assistenza sanitaria di base: ospedali e studi medici, all’inizio del XX secolo esistevano diversi ospedali osteopatici, 20 a Chicago, 10 a Boston ecc… e il loro sviluppo su significativo sopratutto durante e dopo la II Guerra Mondiale.

L’evoluzione della formazione e del campo di applicazione degli Osteopati è stata fortemente influenzata da fattori culturali, economici e politici specifici dei singoli paesi, determinando la nascita di due modelli di formazione e pratica osteopatica: i medici osteopati e gli osteopati. Il denominatore comune nei diversi paesi rimane sempre la pratica della filosofia e dei principi dell’Osteopatia, mediante l’utilizzo della manipolazione osteopatica.

L’osteopatia si diffonde al di fuori degli Stati Uniti:

I primi studenti internazionali dell’ASO divennero lo strumento di diffusione dell’Osteopatia in altri paesi, oltre agli Stati Uniti. Vennero associati al termine “osteopata” e fu dato loro il titolo D.O., ovvero “diplomato in osteopatia”. La medicina osteopatica si diffuse rapidamente in Canada con il primo DO Canadese nel 1899, in Canada sono presenti ora osteopati non formati come medici così come osteopati formati come medici. Una figura chiave che fece approdare l’osteopatia in Europa è John Martin Littlejohn (1865-1947), proveniente da Glasgow emigrò negli Stati Uniti, dove stupito dai risultati del Dr.Still decise di diventare Osteopata. Fece rientro così a Londra, e dopo una serie di discorsi pronunciati alla Società delle Scienze, nel 1917 fu fondata la BSO (British School Of Osteopathy), isituto che rimane tuttora un riferimento internazionale nel campo dell’insegnamento e della clinica osteopatica. In tutti gli stati europei in cui si è diffusa l’osteopatia vengono costituite associazioni di categoria che hanno contribuito a mantenere elevata la qualità e gli standard della formazione e della professione. In alcuni stati l’Osteopatia è stata riconosciuta come professione autonoma nel campo della salute, ma chiaramente separata dal quella del medico e del fisioterapista e dalle altre professioni sanitarie, con una formazione specifica in scuole ed istituti privati riconosciuti.

Il primo osteopata giunto in Italia nel 1979 è Alain Bernard, fisioterapista diplomatosi in Osteopatia alla BSO di Londra. Nel 1981 cominciò i primi corsi di Osteopatia nel suo studio di Roma a cui aderirono 12 allievi per tre anni, fino a quando Bernard decise di smettere poiché si rese conto che da solo non poteva riuscire ad impartire un insegnamento, consigliando agli allievi di iscriversi a Maidstone. Ma nel dicembre dell’82 viene avviato ad Ancona un primo corso in Osteopatia promosso dall’osteopata belga Eddy Deforest, direttore della neonata Associazione Italiana di Osteopatia (AIO), la scuola si trasferì 2 anni dopo a Milano (I.I.O.), iniziando il corso con dodici studenti. Nel 1989 viene fondato presso un Notaio di Chieti ilROI (Registro degli Osteopati Italiani) da Eddy Deforest e da Pasquale D’Antonio, con l’obiettivo di stimolare la diffusione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’Osteopatia nel nostro Paese. Durante gli anni nascono varie associazioni, con il medesimo scopo di regolamentare e unificare il percorso di studi, tutelare gli osteopati dal vuoto legislativo italiano, garantire l’erogazione di servizi per la persona di qualità secondo criteri qualitativi e normativi unificati, interfacciarsi con i governi per promuovere un riconoscimento della professione anche in Italia.

Il 22 Dicembre 2017, con l’approvazione del Ddl Lorenzin, l’Osteopatia viene identificata come professione sanitaria in Italia. L’iter delineato dal Ddl Lorenzin prevede, per la successiva istituzione della professione sanitaria di osteopata, la definizione delle competenze professionali e del relativo curriculum formativo, previo parere tecnico scientifico del Consiglio Superiore di Sanità (Css) e con accordi sanciti in Conferenza Stato-Regioni

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OSTEOPATIA E DOLORI MESTRUALI


I dolori mestruali molto spesso coinvolgono più apparati, portando ad uno stato appunto di dolore e di stress fisico (e anche psicologico) chi ne soffre. Talvolta invalidanti, i dolori mestruali tipicamente si avvertono nel periodo pre flusso e nei primi giorni di ciclo. Vengono spesso definiti "normali" poiché la causa è passeggera, ovvero la contrazione uterina dovuta al rilascio di prostaglandine, ma, soprattutto nei casi più dolorosi, una componente fondamentale è la congestione dei tessuti adiacenti al sistema genitale: una restrizione di mobilità del sistema osteoarticolare lombare e pelvico, una congestione del sistema enterico e urinario possono portare a soffrire maggiormente di questi dolori. Il dolore mestruale intenso infatti è accompagnato da indolenzimento della zona lombosacrale, da stipsi o diarrea e da gonfiore, sia nella zona addominale sia all'arto inferiore.Attraverso l'approccio osteopatico si riesce a liberare ogni zona disfunzionale donando libertà di movimento a tutte le strutture sopraelencate, in modo da favorire uno stile di vita meno complicato prima e durante i giorni del ciclo.

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OSTEOPATIA E ERNIE DISCALI

Altro argomento molto discusso nel mondo osteopatico e della medicina fisica e riabilitativa sono le ernie discali.La causa evidente dell'erniazione del nucleo polposo del disco intervertebrale è la degenerazione del disco fibroso (più esterno rispetto al nucleo), con conseguente fuoriuscita di questa sostanza gelatinosa che talvolta può provocare radicoliti provocando dolori invalidanti o parestesie, diminuzione della sensibilità ecc...Come ho scritto in precedenza, questa appena descritta è la causa EVIDENTE, ma la causa originale qual'è? Cerchiamo di capirlo meglio: i dischi intervertebrali sono necessari ad ammortizzare le forze ascendenti e discendenti che il nostro corpo sopporta ogni giorno, sia in posizione eretta che seduta, nella passeggiata o nella corsa, nella guida, insomma, molto spesso abbiamo continui solleciti a questi poveri dischi, che però per natura, sono distribuiti perfettamente e sono in grado di sopportare queste forze alla perfezione. Dunque, perché si arriva alla degenerazione? Si può trattare manualmente un paziente con ernia discale? Sento molto spesso dibattiti su chi le tratta e chi no, chi dice di agire direttamente e chi invece preferisce non farlo...Io vi dirò la mia: per chi approccia OSTEOPATICAMENTE ad un paziente con ernia, non dovrebbe mai perdere di vista la globalità della persona che si sta valutando, pertanto risalire alla VERA CAUSA è necessario per ottenere un ragionamento clinico osteopatico adeguato e risolutivo che ci porti a trattare LA CAUSA e non IL SINTOMO.Sempre secondo me, oltre che rischioso, trattare il sintomo, ossia dove c'è l'ernia, serve a poco, poiché un trattamento locale con approccio sintomatico può portare ad alleviare il sintomo, per tot tempo, ma che si ripresenterà successivamente, prima o poi, PERCHÉ NON SI È AGITO SULLA CAUSA.Un corpo che perde la capacità di adattamento, in questo caso di scarico delle forze omogeneo, andrà incontro a questo tipo di patologie. Detto ciò non condanno assolutamente chi ha un approccio sintomatico, ma esso non sta facendo Osteopatia, sta facendo manipolazione.L'Osteopatia si avvale dei propri test e tecniche tenendo sempre conto della globalità della persona che si sta valutando, un osteopata dovrebbe chiedersi sempre il PERCHÉ si sia arrivati a quel punto. E ovvio che in alcuni casi, specialmente i più gravi, sia necessario un consulto medico neurochirurgico, proprio perché non siamo né maghi né stregoni. Molto spesso le due figure potrebbero considerare un approccio in team al paziente, potendogli quindi fornire diversi strumenti per la strada verso la salute. 

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OSTEOPATIA E POSTURA

La postura è uno degli argomenti più discussi dei nostri tempi in ambito di argomenti che riguardano salute e benessere...L'Osteopatia, la posturologia, la fisioterapia, la ginnastica posturale ecc possono essere alcune delle terapie indicate per "correggere la postura".Ma esattamente, perché la postura va corretta? E soprattutto, perché la nostra postura è scorretta? Io vi dirò la mia:🤸‍♂️La postura va corretta se questa comporti disagi, dolori, oppure possa indicare il sospetto sviluppo di disfunzioni importanti e patologie.La cosa che mi preme di più dirvi è che la postura è una condizione DETTATA da indicazioni esterne e interne al nostro corpo.ESATTO, la nostra postura non è dettata solo dal sistema osteomuscolare, ma SOPRATTUTTO da altri fattori, essendo l'organismo un uniico meccanismo complesso che lavora in concerto per rimanere in salute.Quello che i nostri sensi percepiscono, come lo percepiscono, le perturbazioni psicologiche, quelle fisiche, non sono altro che informazioni percepite dal cervello che le elabora e invia un imput al sistema di adattarsi per averne MENO danno possibile.Vedo sempre più spesso pubblicità di correttori posturali, presidi vari volti a guarire le disfunzioni più disparate, e questo mi fa pensare...Quando non vediamo bene qualcosa, strizziamo gli occhi per concentrare la luce in entrata e mettere a fuoco, giusto?Bene, vorremo realmente qualcosa che invece ci tenga gli occhi spalancati perché altrimenti "non avremo un aspetto fisiologico"?Questo è solo un esempio di come SECONDO ME, bisogna ricercare SEMPRE la causa di una postura scorretta, ovvero dettata da REALI PROBLEMATICHE.Una disfunzione organica può comportare una postura diversa dal solito, che può portare a lavorare in disequilibrio tutto il sistema, facendo fuoriuscire i dolori e i problemi che molti di noi hanno.Una distorsione alla caviglia PUÒ FARE LA STESSA COSA!È fondamentale mantenere TUTTO il corpo in equilibrio esterno ed interno, per non creare problematiche REALI.se siete asimmetrici ma state bene, siate felici di non essere "dritti" ma pieni di problemi. 

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IL NERVO VAGO

Il nervo Vago è il decimo dei nervi cranici, svolge una molteplicità di funzioni tra cui la modulazione del sistema neurovegetativo.Per trovare la definizione di questo nervo basta andare su internet, ma ora vi elencherò qualche sua peculiarità: 👀1. È un nervo misto, quindi possiede una funzione motoria e una funzione sensitiva. 🤸‍♂️🧠2. Nucleo motore viscerale: corrisponde al nucleo motore dorsale del vago, presente sull'ala cinerea del pavimento del IV ventricolo; da qui originano le fibre parasimpatiche dirette a quasi tutto l'organismo fino alla regione dell'intestino crasso superiore.🍽️3. Cosa meno saputa nella letteratura classica; Il nervo vago cambia la sua polarità, per salvaguardare qualsiasi struttura del corpo che ha un cortocircuito!4. Il nervo vago è il nervo attivatore del Plesso solare, questo ultimo è la struttura energetica che da forza a tutti gli organi, gli organi a sua volta espletano la forza a tutti i muscoli, giunzione muscolo tendinea, fascia ed altri nervi, vedi V nervo cranico, che a sua volta governa la mandibola che influenza intera struttura muscolo scheletrica....inoltre il Vago è il Nervo Emozionale per eccellenza....5. Questa struttura trasmette quasi tutti i messaggi tra il cervello e il corpo, inoltre nella metà superiore del bulbo, il canale centrale del midollo spinale si allarga per costituire i quattro ventricoli cerebrali.6. In quasi tutti gli stati di malessere psicofisico il Vago è coinvolto, dalla modulazione delle cellule enterocromaffini, produttrici di serotonina (ormone della felicità), alla comunicazione con l'area limbica del cervello (emozioni).Insomma, un Vago felice rende la persona felice.Una parte del testo è stata presa dal collega @adailton_desouza

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RIEQUILIBRIO DEL BACINO

Il bacino è un'area del corpo formata da diverse ossa che fanno da protezione agli organi pelvici.Quest area è soggetta a scarichi continui di forze ascendenti e discendenti, e vede molto spesso la formazione di disfunzioni a carico delle articolazioni, queste disfunzioni possono portare a sintomatologie fastidiose o dolorose nella zona locale o nelle altre zone del corpo, a causa dei collegamenti meccanici, vascolari e nervosi presenti in tutto il corpo.Esempio: Un bacino disallineato può creare una gamba corta, che a lungo andare può sviluppare una Sciatalgia.Come sempre un area asimmetrica può essere causata da tensioni viscerali, che a loro volta portano in disequilibrio le strutture articolari, creando le più disparate problematiche. Molto spesso l'Osteopatia tratta problematiche ginecologiche causate da blocchi viscerali.Rimuovendo I blocchi si ridona mobilità ed il corpo riesce a riequilibrarsi.La mobilità del bacino è molto importante per le donne in gravidanza , per favorire un parto senza problemi e ancora prima per far crescere il piccolo in un ambiente privo di limitazioni. 

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OSTEOPATIA E FIBROMIALGIA

La fibromialgia è una condizione in cui è presente un' iperalgesia (aumentato dolore) delle strutture muscolari e tendinee.È caratterizzata da sintomatologie correlate come astenia cronica (stanchezza), disturbi del sonno e dell'umore e ovviamente dolore diffuso in diverse zone del corpo.Sono correlabili anche situazioni disfunzionali dell'apparato gastro-enterico come la sindrome del colon irritabile e di quello uro geniale. La popolazione più colpita è quella delle donne, con rapporto donna uomo di 9-1, soprattutto nella fascia di età che si estende fra i 25 ed i 55 anni. Le cause ancora non sono certe ma si ipotizza siano riferibili a stati di stress cronico e alterazioni ormonali, insieme all eccessiva risposta agli stimoli dolorosi. In Italia ancora non è stata riconosciuta come vera e propria malattia, pertanto chi ne soffre non ha possibilità di avere certificazioni che possano evitare lavori pesanti che ne peggiorino la condizione. L'aiuto che l'Osteopatia può dare ad un paziente con fibromialgia, è quello di alleviare la sintomatologia con tecniche di rilasciamento dei tessuti congestionati, andando anche a lavorare le zone che potrebbero arrecare disfunzione agli organi e ghiandole che rilasciano ormoni. Nella foto possiamo vedere una tecnica per il trattamento della fascia cervicale media, che vede l'ancoraggio di parte delle sue fibre sulla loggia contenente la tiroide, organo principe per la regolazione del metabolismo e quindi dell'equilibrio omeostatico.Un lavoro di equipe con uno psicoterapeuta può portare a risultati positivi per la persona che soffre di questa malattia.

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TRATTAMENTO DELLA DORSALGIA

La dorsalgia è la condizione di dolore alla parte media della schiena, la parte corrispondente alla zona pertinente alle vertebre toraciche e alle coste, ma molto spesso viene nominata come condizione di dolore generale alla schiena.Come tutte le "algie" è una sintomatologia e non una patologia, pertanto è importante riconoscerne la causa scaturente per poter arrivare a migliorare il sintomo.In quella zona del tronco sono presenti tantissime strutture di tipo articolare, muscolare e viscerale, come polmoni, bronchi, cuore, esofago, parte dello stomaco, fegato ecc... Ma per ritrovare la causa non bisogna attenersi necessariamente a queste strutture, anche problematiche in altre zone possono contribuire alla comparsa di questa sintomatologia.Oltre alle solite origini traumatiche o di patologie come artrosi ecc.. Le dorsalgie possono essere il sintomo di:🔹Reflusso gastro-esofageo🔹Esofagiti🔹Bronchiti🔹Polmoniti🔹Problematiche epatiche (fegato)🔹Problematiche gastriche (stomaco)🔹Problematiche mediastiniche (pericardio)🔹Duodeniti🔹Altre (postura errata, posizioni scorrette a lavoro ecc..) Pertanto riconoscere la causa è fondamentale per risalire al problema doloroso, ma allo stesso tempo un mal di schiena può essere utile come campanello d'allarme per un'altra tipologia di problema.Cosa fare se già è presente una delle patologie sovrascritte:🔸Andare dal proprio medico per avere un parere medico ed essere indirizzato dallo specialista di competenza🔸Recarsi da un osteopata per avere una diagnosi osteopatica, ossia causale e non sintomatologica🔸Abbinare una probabile cura farmacologica alla terapia manuale in modo da curare sia causa che sintomo (qualora sia necessario)🔸Migliorare il più possibile lo stile di vita, partendo dall'alimentazione all'attività fisica possibilmente all'aperto (non in caso di patologie broncopolmonari)🔸Dedicarsi ad attività come yoga e meditazione per migliorare lo stato di stress (mens sana in corpore sano). 

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